Descrizione dello ioduro mercurico di potassio
Loioduro mercurico di potassio (CAS: 7783-33-7) è un cristallo o un liquido giallo utilizzato come intermedio farmaceutico. È un sale complesso formato dall'interazione di 1 molecola di ioduro mercurico con 2 molecole di ioduro di potassio e contiene circa il 25,5% di mercurio. Come germicida si sostiene che abbia un fattore di sicurezza maggiore rispetto al corrosivo cloruro mercurico, essendo solo la metà più tossico per gli animali.
Specifiche dello ioduro mercurico di potassio
Numero CAS
|
7783-33-7
|
Formula molecolare
|
K2HgI4
|
Peso molecolare
|
786,4 g/mol
|
Aspetto
|
Cristalli gialli o liquido
|
Densità
|
1.16 g/
|
Applicazioni dello ioduro mercurico di potassio
Loioduro mercurico di potassio (CAS: 7783-33-7) può essere utilizzato come intermedio farmaceutico. Viene utilizzato anche come reagente, per la ricerca chimica e come intermedio organico.
Esempio: Per diversi anni la seguente soluzione di questa sostanza è stata utilizzata nel servizio chirurgico del New Haven Hospital come antisettico per la preparazione preoperatoria della pelle: 1% di ioduro mercurico di potassio in una soluzione di acetone all'85% con lo 0,0166% di eosina come colorante. Questa soluzione si è dimostrata efficace come antisettico, a parte un occasionale arrossamento della pelle.
Informazioni sulla sicurezza
Simbolo
|
GHS05,GHS06,GHS08,GHS09
|
Parola chiave
|
Pericolo
|
Indicazioni di pericolo
|
H290 - H300 + H310 - H314 - H331 - H373 - H410
|
Consigli di prudenza
|
P273 - P280 - P301 + P310 + P330 - P301 + P330 + P331 - P303 + P361 + P353 - P305 + P351 + P338 + P310
|
Dispositivi di protezione individuale
|
Schermi facciali, guanti, occhiali di protezione, cartuccia per respiratore combinato multiuso (US), filtro per respiratore tipo ABEK (EN14387)
|
RIDADR
|
UN2922 - classe 8 - PG 2 - EHS - base - Liquidi corrosivi, tossici, n.a.s.
|
WGK Germania
|
WGK 3
|
Riferimento
JOHN LAWRENCE, M.D.; MAURICE J. STRAUSS, M.D.: DERMATITE DOVUTA A IODURO MERCURICO DI POTASSIO. Arch Derm Syphilol. 1934; 30(1):76-79. doi:10.1001/archderm.1934.01460130084012